L’ultimo questionario (una “pièceSSS”)

Agosto 2017 – esterno notte. Lui e lei potrebbero essere sdraiati su un prato lontano dalla città a godersi il San Lorenzo; o con la schiena appoggiata contro un pedalò spiaggiato, sempre sotto le stelle e su un metro quadrato di arenile non lambito dalle luci artificiali. Poco importa. Inizia lei.

– Sai di cosa mi servo per saperne di più su qualcuno? E’ una specie di mania.
– Di cosa?
– Quasi mi vergogno a dirlo. Di questi stupidi questionari che trovi nelle ultime pagine dei settimanali, con cui si mettono sotto torchio le persone famose, magari per far vedere che in fondo sono come noi.
– La sola possibilità mi fa rabbrividire.
– Beh, allora mi limito a provare a vedere se con un animale come te si possa instaurare una semplice conoscenza. Posso?
– Sa un po’ di romanzo di Carofiglio, ma….va bene. Leggi pure.
– Ma non devi pensarci troppo, ok? Allora. Parto con la domanda da poco. Cos’è la felicità?
– Una festa in una casa in collina, nella quale dopo un po’ non riesci più a capire chi e quanti siano gli invitati e gli imboscati. Nel dopocena non siamo esattamente presenti a noi stessi e il mio amico Ian, mentre dallo stereo sgorga l’introduzione strumentale a “Shine On You Crazy Diamond”, dice al nulla: “Non c’è niente da fare, un classico è sempre un classico”; per poi rintanarsi a scopazzare da qualche parte. Alle sei del mattino, nel dormiveglia, puoi captare la padrona di casa che, dall’altra stanza, grida esasperata: “E allora va bene, bevetevi tutto, chi se ne frega!”
– Aspetta, ma tutto questo è successo?
– Secondo te?
– Cominciamo bene. Il personaggio storico in cui ti identifichi?
– Nessuno. “La Storia non è magistra di niente che ci riguardi”. Montale.
– La massima stravaganza della tua vita?
– Aver realizzato, insieme agli amici, un filmato sulla vita nell’universo, girato in realtà nell’entroterra con la vergognosa aggiunta di estratti da “2001, Odissea nello spazio”. Ci mettemmo dentro un mucchio di boiate, rese abbastanza credibili dal serioso doppiaggio del sottoscritto. Il risultato fu proiettato durante una lezione di geografia astronomica, e mi si giura che durante i primi minuti c’era gente a prendere appunti. E’ un richiestissimo pezzo da collezione, andrebbe benissimo su YouTube ma io non lo diffondo perché, durante le riprese e l’assemblaggio del tutto, la legge è stata violata e la fedina di qualcuno potrebbe risentirne. Ne ho un’altra, di stravaganza: il mio cellulare altro non fa se non inoltrare e ricevere telefonate e sms. Ma un giorno mi arrenderò e ne prenderò uno che fa la piada.
– Ecco. Il dono di natura che vorresti avere?
– Indurre le donne a strapparmi i vestiti di dosso, ovvio, in qualsiasi modo che non implichi l’uso di arma.
– Dai, scemo!….Di quale virtù ti piacerebbe disporre?
– Della creatività. Sempre che sia una virtù.
– Facciamo un intermezzo musicale. Beatles o Stones?
– Gli Who. E non dire: “ah quelli della canzone di Ligabue”.
– La più bella canzone italiana?
– Una qualunque degli Skiantos. Ora come ora, lieve preferenza per “Voglio un vitalizio”, che risale al 1999 ma era avanti di diversi anni; seguita da “Sono un ribelle mamma”, che mi fa piangere. E se te lo meriterai, ti spiegherò il perché.
– Miles Davis o Louis Armstrong?
– John Zorn.
– E chi è?
– Studia, capra!
– Daiiii! Il primo concerto a cui sei stato?
– Ero piccolo, i miei mi portarono a vedere Franco Battiato, periodo de “La Voce Del Padrone”. Perché?….Sai che forse mi piaceva? Ah, non chiedermi qual è l’ultimo. Non me lo ricordo.
– Ok. Qual è il primo disco che hai comprato?
– Con i miei soldi, quindi. Mh, dev’essere stato il vinile di “Led Zeppelin I”. Ricordo ancora distintamente quando mio padre mi colse nell’ascolto delle prime note di “Your Time Is Gonna Come”, suonate con il più classico organo anni ’70. Disse: “Adesso ci mancavano anche le messe da requiem”. Poi andò al cesso.
– Non mi dire che non ti ricordi l’ultimo?
– Dopo adeguato spulciamento di scaffali, “Cantare La Voce” di Demetrio Stratos.
– Mamma mia. Non è che puoi tirartela di meno, per favore?
– No. Almeno musicalmente, no.
– Se fossi un disco, quale saresti?
– “Disco Volante”, dei Mr. Bungle. In subordine, “King for a day, Fool for a lifetime”, dei Faith No More. Danno un’idea di come sono composto.
– Oddio, magari la prossima la salto…
– Non pensarci nemmeno.
– Va be’. Una canzone da suonare al tuo funerale?
– Pfff….”Fools” dei Deep Purple. Perché…perché nessuno la conosce, ecco.
– Direi che il campo musicale è stato adeguatamente esplorato. Andiamo avanti. Il tuo miglior amico?
– Dio me ne scampi e liberi.
– Ci avrei giurato. Il giorno più felice?
– Una volta avrei detto il 31.05.1998, circa alle sei di pomeriggio, in stazione a Bologna – per come si era messa, diciamo. Data poi superata dal 12 novembre 2011.
– Ah, quando cadde il governo Berlusconi?
– No; peraltro accadde in serata. Quel pomeriggio si posò sul mio cuore una mano di cui porterò per sempre l’impronta.
– Ora sì che mi stai facendo paura. Fiore preferito?
– …No, non mi freghi, so che hai fatto arrivare lo psicologo apposta da La Spezia…
– Sempre più idiota!…Aspetta, ce n’è un’altra, musicale. Cantante preferito?
– Mike Patton. O il Rob Halford dei tempi d’oro. Una volta ti avrei detto anche Philip Anselmo, ma solo per presenza scenica.
– La cosa più preziosa che possiedi?
– Beh, presumo che alcuni 33 giri che ho in casa inizino ad essere abbastanza preziosi.
– Non altro?
– Ti prego, non farmi arrivare a citare le lettere ricevute, a riprova del fatto che anch’io sono stato amato per un po’, e bla bla bla.
– Ce l’hai un motto?
– Vediamo. Chi non s’aspetta l’inaspettato non troverà la verità. Eraclito.
– E….lo stato d’animo attuale?
– Sto comodamente seduto sulla bocca di un vulcano. Spento, per ora.
– Mh….uh, guarda….la luna è davvero bella e vicina stasera, non trovi?
– Ma quale Luna…quello è Nibiru. Tra poco si schianterà contro di noi. Dico, non li hai letti i giornali?

(Stacco improvviso su quadro nero, alla Fratelli Cohen, mentre chi assiste ci resta malissimo e si chiede “Beh, mica sarà finita così?”).

6 pensieri su “L’ultimo questionario (una “pièceSSS”)

  1. Beh, qualcuno sta cianciando davvero del fatto che ad agosto collideremo con un altro pianeta, si chiami X, Nibiru o vattelapesca: sarebbe in previsione una specie di incontro cosmico di bocce. Io ho solo sfruttato questa panzana a vantaggio del post….

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  2. Pensavo potesse essere una sorta di sogno, ironicamente ovvio. Però staremo a vedere, manca ancora un po’… certo non è che mi andrebbe di morire collisionando un pianeta. Preferirei spirare stesa su un spiaggia, al tramonto, con Please please please come colonna sonora.

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